L'AMICO DEGLI AMICI

L'amico degli amici, 2017, china e pennarello su carta.
L'amico degli amici, 2017, china e pennarello su carta.

La bellezza era un diritto, aveva deciso. La bellezza le avrebbe aperto le porte, spianato le strade, avvicinato i traguardi. Aveva dovuto faticare per ottenere quanto le donne belle avevano colto con facilità. Era intelligente ma la bellezza era rimasta un sogno. Il suo difetto estetico era risolvibile con la chirurgia plastica ma non se l’era mai potuta permettere. La bellezza era un dovere, ne era sicura, anche mentre, con le mani tremanti, apriva la porta al signor P, un chirurgo, amico di amici, che operava a domicilio, clandestinamente. Lo aveva chiamato e lui le aveva chiesto delle foto ma non aveva voluto vederla prima dell’intervento. La bellezza è forza, ne era convinta, anche quando vide il signor P: aveva gli occhi neri, piccoli e inquietanti, la pelle del viso lucida e glabra, il naso largo, la bocca sottile e umida. Un senso di disgusto la fece sussultare e ritrarsi. Il signor P entrò e le chiese dove avrebbe preferito farlo, come se intendesse ben altro che praticare un intervento chirurgico. Lei decise per il letto. Lui sorrise e le disse di prepararsi, lei si chiuse in bagno. La bellezza è potere, ne era certa, anche ascoltando il silenzio agghiacciante che giungeva dalla camera. Aprì la porta, la bellezza è vita, si disse, avvicinandosi al letto, conscia che, da quel momento, non avrebbe più potuto tirarsi indietro. Il signor P la fece stendere, le disinfettò il braccio e le infilò l’ago nella pelle che cedette con uno scatto leggero. La testa si fece pesante mentre osservava il signor P. armeggiare nella sua borsa, non capiva cosa stesse facendo. Era confusa, a guardarlo meglio non sembrava un medico, non indossava neanche il camice. Il signor P si chinò sopra di lei, andrà tutto bene, le disse. Lei si sentì disperatamente perduta mentre i suoi occhi si chiudevano.