Silvia Boni, nata a Torino, si è laureata alla Accademia di Belle Arti di Torino nel 1998.
Nel duemila inizia la sua collaborazione come Scenografa con CAST, Compagnia di Animazione e Spettacoli Teatrali di Torino, gruppo storico del teatro torinese che vide le sue origini negli anni settanta.
Silvia mette in scena un mondo fatto di città metropolitane, futuristiche, opprimenti, oniriche e surreali. Gli esseri che le abitano vivono con loro un rapporto simbiotico, tanto da divenire le maschere, in senso classico della parola, ma arricchite di elementi meccanici e robotici, dei caratteri, dei sentimenti e delle pulsioni dell’uomo, insomma della sua personale visione del mondo.
I suoi lavori trasudano emozioni: in alcuni vediamo uomini con denti serrati, incapaci di esprimere la rabbia e la sofferenza. In altri disegni, uomini dalle posture forzatamente piegate pongono l’accento sulla loro condizione di oppressi. Anche nei quadri apparentemente più tranquillizzanti, come certi ritratti in interni, l’inquietudine permea sottilmente la scena suggerendo l’impossibilità di agire liberamente dell’uomo nella società e la costrizione emotiva dei personaggi che tradiscono l’angoscia solamente attraverso le mani, sempre tese e nervose. I diversi aspetti della personalità affollano i dipinti di teste e di corpi, come allucinazioni.
La forza e l’energia sono infine gli stimoli fisici che muovono la sua pittura traducendosi in un tratto teso, deciso, graffiante, e in uso del colore fortemente contrastato, dalla elevata carica espressiva.